giovedì, marzo 09, 2006

Mostra Collettiva di Pittura a Venaria Reale con il maestro Carmelo Arrigo


La Città di Venaria Reale (TO) ospita una mostra collettiva di pittura sotto la direzione artistica del noto pittore Carmelo Arrigo, dal 21 al 31 marzo 2006

Nato a Tripoli nel 1935, Carmelo Arrigo, a causa della guerra, sbarca in SIcilia nel 1940, a Militello Val di Catania, terra dei genitori. E lì, modellando la terra argillosa dell'isola, inizia la sua esperienza artistica. A undici anni parte per il nord diretto a Torino e nelle soffitte del palazzo dove abita inizia la sua esperienza pittorica.
Arrigo oggi vive ancora a Torino e da sempre partecipa attivamente a manifestazioni artistico-culturali, ottenendo premi e riconoscimenti, Tra tutte, egli ricorda con affetto e partecipazione quella del 1975, alla celebrazione al Colle del Lys, dove per l'occasione donò il quadro che raffigurava quello che sarebbe diventato di lì a poco il Presidente della Repubblcia Italiana: Sandro Pertini, esule nel 1940 nell'Isola francese.

Per Carmelo. Innamorato dei colori vivaci, in mano sua le forme acquistano una calda e ripostante dolcezza, capace di riprodurre ricordi a volte forti e duraturi. Già nel 1967 inizia una pittura per un desiderio di evasione, di denuncia. L'esaltazione della natura è stato una dei suoi "leit motiv" che, affidata alle idee simbolistiche, sarebbe sfociata in un surrealismo puro, disincatatamente personale: un omaggio all'ecologia.


"Mi consola, in quest'epoca di mortificante grigiore, in cui, la grande assente è la divina Fantasia, assistere all'esaltante spettacolo di un pittore così ricco di ispirazione e di poesia che veramente dona a noi, uomini poveri, una ricchezza infinita".
Gianluigi Mariannini


C'è nelle opere una interpretazione decantata e stimolante nel contempo del dato reale che, grazie alla sua visione oltremodo epifanica del mondo, si metamorfizza in avvincenti cubature fantastiche... Filtrata dai colori e dalla sensibilità di Arrigo, la materia si purifica in una catarsi strutturale con filigrane di ottimismo anche là dove incalza una inconfutabile decomposizzione simbileggiata da ellissoidi voltolanti in cieli che sono sempre, di converso, sereni e slontanati,in una commmensurazione sospesa tra il sogno e il mistero.
Giuseppe Nasillo


"La sua pittura, simile alle tessere di un mosaico, idealizza gli oggetti ed i supporti sociali. Arrigo trasfigura i rifiuti e le macerie in segni emblematici, che rievocano una realtà mitica. Come un altro Picabia, attraverso costruzioni ironicamente meccanicisitche, la città, la torre, gli aghi, sgrana la parata degli oggetti chimirici, che denotano un aspetto del mito o della folgorazione surreale".
Giuliano Gennaro


"Se è vero , come asserisce Borges nella "metamorfosi della tartaruga", che "l'arte vuol sempre irrealtà visibili", Arrigo è un artista autentico, in bilico tra cielo e terra, astratto e concreto, umano e divino. Il suo dipingere è preghiera innocente, spasimo dell'anima a volte affaticata dall'involucro corporeo, verso paradisi immaginati e non raggiunti. Quindi perfetti".
Mirella Andy



21 - 31 marzo 2006
MOSTRA COLLETTIVA DI PITTURA
Carmelo Arrigo e allievi
Sala espositiva della Biblioteca Civica Tancredi Milone
Venaria Reale (TO)

INGRESSO LIBERO

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