venerdì, ottobre 29, 2010

IL TURISMO DEL SUD ITALIA IN RIPRESA CON L’AGROALIMENTARE

Lo sviluppo e la ripresa del Mezzogiorno passano anche attraverso il migliore utilizzo delle risorse dei settori agroalimentare e turismo, opportunità strategiche anche per la ripresa dei dati occupazionali delle Regioni del Sud. E’ questo il tema centrale del convegno congiunto promosso dalle federazioni nazionali della Cisl Fai e Fisascat nel corso dell’ultima giornata dei lavori del consiglio generale della categoria cislina del terziario, turismo e servizi.
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Fai e Fisascat, convinte che il turismo possa giocare ancora un ruolo importante a livello europeo ed internazionale in tutti i segmenti caratteristici che la rappresentano, da quello tradizionale a quello balneare, da quello culturale a quello di business e a quello congressuale, hanno voluto promuovere questa iniziativa coinvolgendo i rappresentanti del mondo universitario, datoriale ed istituzionale, un confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise per la realizzazione del progetto di ripresa.
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Ad aprire i lavori l’intervento di A. Cianfoni, segretario generale della Fai, la federazione dei lavoratori dell’agroalimentare. Partendo da una riflessione sulle opportunità offerte dalla realizzazione di un piano di sviluppo sinergico tra agroalimentare e turismo, risorse naturali del nostro Paese, in particolare Cianfoni ha posto l’accento sui possibili sbocchi occupazionali e sul ruolo di tutte le parti sociali per l’avvio di un serio confronto con la politica che ci rappresenta.
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Compito della politica è pianificare e programmare interventi di sviluppo dell’economia italiana. C’è però bisogno di una politica intelligente che sappia intervenire per esempio, perché senza un sistema dei vettori efficiente, il Sud rischia di essere fuori dallo sviluppo. Non meno importante, favorire processi di destagionalizzazione del settore attraverso azioni legislative nazionali e regionali e di promozione turistica locale e nazionale ed azioni contrattuali finalizzate all’allungamento del periodo lavorativo.
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G. Canali, docente di economia agroalimentare e ambientale dell’Università di Piacenza, ha richiamato l’attenzione sui dati riferiti all’agricoltura, settore caratterizzato da prodotti differenziati che tendono a competere non solo in base al prezzo. L’alimentazione e la cultura enogastronomica italiana rappresentano un elemento unico di attrazione e di fruizione turistica.
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E. Sommariva, direttore di Fipe, propone un sistema di servizi integrato, cultura purtroppo non ancora diffusa. E’ necessario intervenire e coniugare al meglio il binomio agroalimentare e turismo ed investire nella promozione anche attraverso la bilateralità di cui siamo protagonisti accanto alle altre parti sociali.
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Nel caso specifico il Mezzogiorno vanta tra le più grandi realtà cooperative di produzione e non solo, un’esperienza che dimostra che il mondo produttivo, se aggregato, può dare di più. Occorre dunque un maggiore sforzo imprenditoriale in questa direzione.
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Dal 23 marzo prossimo, grazie anche al contributo del ministero dell’Agricoltura, partirà un grande tour europeo di promozione del nostro Paese e dei nostri prodotti che si concluderà a fine luglio. Il mezzogiorno è purtroppo ancora un territorio ricco di potenzialità spesso inespresse. .
http://www.fisascat.it/
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